Due percorsi: geo-mineralogico e paleontologico per scoprire la storia della Valle del Panaro
“Tutto il territorio che confluisce a Vignola, dall’abbraccio sinuoso dei vicini calanchi marnosi, alle colate ruinose del fondovalle, al letto del fiume Panaro spogliato dell’antico manto ghiaioso, tutto questo è motivo di interessante ricerca. Ere geologiche si rincorrono e si rispecchiano in questo ambiente… e i ritrovamenti non mancano in abbondanza ed in rarità.” Così scriveva l’appassionata ricercatrice e studiosa di storia locale Maestra Augusta Redorici Roffi a cui il Museo Civico di Vignola è dedicato. Insieme ai componenti del Gruppo Vignolese Ricerche si fece promotrice della proposta di istituire, a Vignola, un Museo per la conservazione e la permanenza sul territorio dei ritrovamenti geo-paleontologici al fine di avvicinare anche il passante occasionale e non esperto alle nostre curiosità naturalistiche. Dal 1978 il Museo Civico è una realtà dell’offerta culturale della Città. Oggi il Museo Civico di Vignola è un importante punto di riferimento per lo studio, la ricerca e la valorizzazione del patrimonio geo-paleontologico della Valle del Panaro. Dal 1995 la gestione è affidata ai Volontari dell’Associazione “AL Palèsi”, i quali oltre a garantirne l’accesso e le aperture curano: -l’attività didattica e di laboratorio sia al Museo sia sul campo -la realizzazione di progetti di ricerca rivolti alle classi delle Scuole Superiori e alle Università la divulgazione tramite pubblicazioni, conferenze e incontri a tema L’esposizione L’esposizione è suddivisa in due percorsi principali, uno paleontologico e uno geo-mineralogico più un breve percorso riguardante la paleoantropologia. La visita è stata progettata seguendo un criterio didattico: un’introduzione di ordine generale sull’argomento seguita da una parte riferita ai ritrovamenti in loco collocati nell’ambiente di riferimento. Il percorso paleontologico Il percorso inizia mostrando i principali tipi di fossili, passa poi alla fossilizzazione e si chiude con il grande quadro sinottico che associa ere geologiche, cambiamenti della Terra ed evoluzione degli esseri viventi, il tutto corredato da reperti provenienti da vari continenti. Le vetrine e i pannelli seguenti offrono la possibilità di vedere ricche collezioni di fossili ritrovati principalmente in Provincia di Modena, particolarmente interessanti sono le collezioni di molluschi pliocenici provenienti da Vignola e Marano sul Panaro. Sempre di età pliocenica sono i granchi del genere Cancer, una rara mandibola di tapiro, resti scheletrici di balena, alcuni denti di squalo e vari resti vegetali. Segnaliamo inoltre, non solo per la loro rarità, i fossili di età cretacea provenienti dall’Appennino modenese: due rostri, due vertebre e un omero di ittosauro, due vertebre di squalo, due ammoniti, rarissime nell’Appennino emiliano, vari denti di pesce, un corallo e una spugna. Non mancano alcuni pezzi unici: il crostaceo Coleia appenninica e l’icnofossile Atollites. Il Museo conserva inoltre la collezione di fossili e campioni di terre raccolte, conservate e classificate da Arsenio Crespellani. Il percorso geo-mineralogico Le vetrine che aprono il percorso geo-mineralogico espongono numerose rocce sia magmatiche sia sedimentarie senza trascurare quelle metamorfiche e vari campioni di minerali utili a introdurre l’argomento. Di seguito viene dato ampio spazio all’esposizione di numerosi minerali provenienti dall’area compresa tra il fiume Reno e il fiume Secchia come quarzi, calcite, barite e pirite per citarne alcuni. Completano il tutto una ricca collezione di septarie e minerali delle ofioliti. Il percorso si chiude con una piccola sezione riguardante rocce e minerali utilizzati dall’uomo nella vita quotidiana o nelle attività produttive del territorio. Pagina facebook: Museo Vignola